Cari #Cassiopeiers!
Benvenuti alla quinta e terzultima puntata della Cassio-campagna contro la restituzione dei gatti indesiderati.

Pensate che “restituzione” e “indesiderati” siano dei termini forti? Purtroppo, è inutile nasconderci dietro una zampa.

Alcuni adottanti affrontano con superficialità la scelta di adottare un nuovo micio e gestiscono con paura la sua permanenza in casa.
Qualsiasi problema diventa poi il pretesto per riportarlo in gattile.

Nel nostro nuovo articolo, scopiremo come affrontare e risolvere eventuali disagi del micio.

Ricordiamo a tutti voi che una adozione comporta l’incrocio del vostro destino con un essere senziente, dotato di una sua emotività e con un trascorso alle spalle, spesso non facile.

E’ normale, quindi, che possano succedere degli inconvenienti: il micio può restare per timore, a lungo nascosto oppure può risultare aggressivo con gli altri animali.
Addirittura può manifestare lo stress facendo i bisognini fuori dalla lettiera (vedi i precedenti articoli del Biagio Blog, #1, #2, #3, #4).
Ma questo non deve farci scoraggiare!

Ricordiamo a tutti che quello vincente è il fattore T.P.C.: tempo, pazienza e calma.

Se il gatto che avete adottato da poco ad esempio, si strappa il pelo o si gratta di continuo dovete cercare, intanto, di capire da cosa dipenda questo atteggiamento.

In questo caso tranquilli!
C’è una soluzione per tutto, tranne quella di riportare indietro il micio al gattile o alla colonia dove lo avete preso, pensando che lì stesse meglio.

I casi sono due:
1) Il micio potrebbe non essere stato adeguatamente trattato con antiparassitari e il disagio si potrebbe risolvere semplicemente con uno dei tanti prodotti in commercio;
2) In alternativa, il micio potrebbe comportarsi così perché stressato dal nuovo ambiente, dagli odori e dalle persone che lui ancora non ha imparato a conoscere.

In questo caso ci sono varie soluzioni da provare.
a) Come avrete notato, per controllare l’ambiente i gatti segnano attentamente la casa in cui abitano con le marcature facciali, che rilasciano feromoni. Ciò avviene ogni volta che un gatto strofina il muso contro i mobili o contro le gambe.
La rimozione delle marcature può rendere il gatto ansioso.
Se il vostro gatto è stato tolto dal suo ambiente (il gattile ad esempio), le marcature facciali saranno assenti in casa: ciò può causare difficoltà al rientro nell’ambiente domestico.
Esistono dei diffusori per ambienti di marche molto note che rilasciano sostanze naturali che imitano il naturale modo del gatto di comunicare e gestire suo ambiente e spesso con esiti molto positivi.

b) In commercio esistono anche dei collari anti stress e completamente naturali.
Con una spesa accettabile, potrete avere effetti benefici nel lungo termine, che variano da gatto a gatto; certamente il micio si dovrebbe sentire meno teso e agitato.
Io stessa sto sperimentando su uno dei miei gatti un nuovo collare antistress (cruelty free e naturale): non appena avrò superato i 30 giorni di prova come indicato nella confezione provvederò a recensire il prodotto.
#StayTuned!

c) Esistono anche compresse ai feromoni e integratori alimentari con un effetto rilassante per controllare i comportamenti determinati da stress o ansia nei gatti, ma di questi non ho una personale esperienza.

Vi consigliamo, in ogni caso, di scegliere fra le varie opzioni consultandovi sempre con il vostro veterinario o comportamentalista, specialmente se per il vostro gatto sia necessario ricorrere a farmaci più mirati.

Riconsegnare un animale non è mai la soluzione. E’ solo la scelta più facile (e vigliacca).

#AdottaResponsabilmente