Dei gatti si parla tanto, ma a volte a sproposito. Quasi tutti quelli che si approcciano al mondo felino ritengono di essere dei profondi conoscitori della psicologia di questo animale.
Purtroppo non si finisce mai di imparare.

Nel nuovo articolo del Biagio blog, sfatiamo un po’ di falsi miti!

1) I gatti non sono affettuosi come i cani.

E’ naturale. Come i pappagalli sono più socievoli dei cincillà o i conigli più schivi dei pesci rossi.
Non misurate mai gli animali (e le persone) con un termine di paragone. I cani hanno un rapporto con l’essere umano impostato a valori diversi dal gatto. E’ impossibile che un gatto possa adeguarsi a questa impostazione, perché la sua natura è completamente diversa.

2) I gatti neri portano sfortuna.

Vi arrabbiate se passo oltre? Questa scemenza non ha nemmeno bisogno di essere spiegata.

3) I gatti e i bambini non possono convivere.

Certo che possono convivere! Anzi, i bambini, se ben educati dai genitori all’amore e al rispetto per gli animali, sviluppano un rapporto privilegiato con i gatti, specialmente se questi ultimi sono impauriti o timorosi. Forse i mici percepiscono l’innocenza con cui la manina di un bambino si avvicina a loro o forse è il loro tono di voce, l’odore o l’altezza che li rassicura. Se un gatto graffia, lo fa perché si sente minacciato dal movimento o dal rumore improvviso, di un adulto così come di un bambino.

4) I gatti portano malattie.

L
a maggior parte delle malattie virali dei felini non sono contagiose per l’uomo (ad esempio la Fiv e la Felv). I gatti raccolti dalla strada possono avere parassiti interni ed esterni che si eliminano con una pipetta di antiparassitario, oppure dermatiti da funghi, per i quali basta una cura (topica o generale, a seconda dei casi) che agevolmente risolve il problema, in maniera definitiva.



5) Un gatto abbandonato se la cava.

Autonomia del gatto non significa invincibilità. Anche i gatti patiscono il freddo, la fame, la solitudine (e l’abbandono). Un gatto abituato in casa, difficilmente camperà a lungo, se abbandonato a se stesso, perché privato fin da cucciolo degli strumenti di sopravvivenza che hanno i gatti randagi: non saprà difendersi dagli altri gatti né procacciarsi il cibo autonomamente, non sarà in grado di trovare un rifugio sicuro e quasi certamente morirà nel giro di pochi mesi.

Vi vengono in mente altri luoghi comuni sui gatti, che forse è giunto il momento di smitizzare?
Li aspettiamo nei vostri commenti!